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Gli effetti benefici del Melograno

Fin dall’antichità  questo particolare frutto è stato simbolo di abbondanza e longevità  e già  da allora le sue molteplici proprietà  terapeutiche erano ben note; oggi la medicina ufficiale non ha fatto altro che confermare tali proprietà . La sua virtù più importante è quella che riguarda la presenza di sostanze ad alta attività  antitumorale come l’acido ellagico, i flavonoidi ed altre sostanze con proprietà  antiossidanti che nel loro insieme collaborano in modo attivo nella cura di vari tumori ( prostata, pelle, seno, polmoni). Il melograno ha inoltre proprietà  vermifughe, molto utili contro il famoso verme solitario (Tenia solium), un parassita molto fastidioso dell’uomo. Grazie alla presenza di tannino (acido ellagico) il succo del melograno ha anche proprietà  astringenti ed è quindi utile in caso di diarrea.

Secondo recenti studi l’assunzione protratta nel tempo del suo succo sarebbe in grado di proteggere il cuore dalla formazione di placche aterosclerotiche, non solo, anche i disturbi causati dalla menopausa ( depressione e ossa fragili) sembra traggono buoni benefici dall’assunzione di succo di melograno.

Il frutto del melograno è particolarmente ricco di sali minerali quali potassio, manganese, zinco, rame e fosforo; in quantità  minore troviamo anche ferro, sodio e calcio. Abbondante anche la presenza di vitamine: A, B, C, E e K. Oltre all’acqua, che naturalmente rappresenta l’elemento principale, troviamo zuccheri, fibre e grassi.Il melograno è caratterizzato dalla presenza di sostanze benevole per l’organismo come per esempio i flavonoidi, gli antiossidanti, vari tipi di acidi, tra cui l’ellagico e il gallico, la quercitina e altri principi attivi molto benefici che gli hanno fatto meritare il nome di “frutto della medicina”.

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Zucca: proprietà  e benefici per la salute

La ZUCCA appartiene alla famiglia delle Cucurbitaceae e la sua diffusione in Europa si deve ai coloni spagnoli, che qui la importarono, dal XVI secolo in poi. In Italia viene coltivata soprattutto in alcune regioni settentrionali, ma è ampiamente consumata ovunque, rappresentando l’ingrediente base di diverse e gustose ricette.
Malgrado il sapore molto dolce, ad esempio, è un alimento valido nelle diete ipocaloriche e in quelle dei pazienti diabetici, grazie al bassissimo contenuto sia glucidico che lipidico, compensato da elevate percentuali di fibre, vitamine e Sali minerali: 100 grammi di zucca, infatti, apportano soltanto 26 kcal circa, e questo è possibile per via dell’elevato contenuto d’acqua, di cui è costituita per circa il 90%:
La zucca è fonte di fibre, minerali (tra cui spiccano calcio, fosforo, potassio, zinco, selenio e magnesio) e vitamine, in particolare del betacarotene, precursore della Vitamina A, noto per le sue eccellenti doti antiossidanti, della Vitamina B (B1, B2, B3, B5 e B6) e della Vitamina C.
Il BETACAROTENE è un importante antiossidante che aiuta a contrastare l’insorgenza dei radicali liberi e, quindi, l’invecchiamento cellulare. Inoltre, la zucca è ricca di grassi buoni come l’Omega-3, un alleato ideale per la riduzione di colesterolo e trigliceridi ematici e per l’abbassamento della pressione sanguigna, diminuendo così il rischio di formazione di placche aterosclerotiche che, ostruendo le arterie, facilitano l’insorgenza di ictus e infarti.
L’alto contenuto di fibre, unito alla percentuale tanto elevata d’acqua, conferiscono alla zucca proprietà  benefiche a carico dell’intestino: in particolare favorisce il corretto funzionamento del transito intestinale poiché modifica la consistenza delle feci e riequilibra la flora intestinale. Tale caratteristica si rivela utile anche in caso di colite e in presenza di emorroidi.
Le fibre, inoltre, aiutano a mantenere più a lungo nel tempo il senso della sazietà  e contribuiscono a ridurre l’assorbimento degli zuccheri nel sangue: un ottimo consiglio per chi è attento alla linea e per chi soffre di diabete.
Il MAGNESIO è un miorilassante naturale e, come tale, facilita la distensione dei muscoli. La vita di tutti i giorni comporta ad accumulare stress e fatica fisica: il tutto si traduce in stanchezza, contrattura muscolare e stato di ansia o agitazione. La presenza di magnesio nella zucca, quindi, aiuta il rilassamento muscolare, apportando benefici fisici e umorali. Inoltre, la zucca contiene triptofano, un amminoacido coinvolto nella produzione della serotonina, il cosiddetto ormone del buonumore, utile a combattere l’insonnia, la fame nervosa e la depressione.
L’acqua e il POTASSIO presenti nella zucca favoriscono la diuresi e contrastano la ritenzione dei liquidi, disturbo dovuto spesso ad uno stile di vita poco corretto o poco sano: dieta squilibrata e ricca di sodio, vita sedentaria, scarsa idratazione ne sono i maggiori responsabili. Il consumo di zucca, quindi, facilita l’organismo a liberarsi dai liquidi trattenuti (oltre che da tossine) e a sgonfiarsi.
Le vitamine e gli antiossidanti rendono la polpa della zucca un’ ottima alleata di bellezza, specie nella preparazione di maschere e creme fai da te, emollienti per il corpo e fortificanti per capelli ed unghie fragili e che tendono a spezzarsi.

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I buoni motivi per mangiare alimenti integrali

I CEREALI INTEGRALI, a differenza di quelli raffinati, contengono anche la crusca e il germe del chicco, ricchi di preziosi nutrienti che si perdono invece durante il processo di raffinazione.
La CRUSCA, che è la parte più esterna del chicco stesso, è ricca di vitamine del gruppo B, di antiossidanti e di composti che possono influenzare il metabolismo degli ormoni endogeni. Contiene, inoltre, fibra insolubile, che non viene assorbita a livello intestinale.
Il GERME è, invece, una fonte concentrata di minerali, come il ferro e lo zinco, e di vitamina E.
Alleati del benessere ma anche della linea: è stata dimostrata, infatti, l’associazione tra il consumo regolare di cereali integrali e la minor incidenza di sovrappeso e obesità , con un effetto benefico sulla regolazione del peso corporeo che si mantiene nel tempo, come è stato dimostrato da studi osservazionali, secondo i quali livelli più elevati di assunzione di cereali integrali riducono l’incremento ponderale, fisiologico dopo i 40 anni,contenendo il rischio di sovrappeso.
Numerose evidenze testimoniano che il consumo di cibi a base di cereali integrali, nel contesto di uno stile di vita attivo e salutare, sia in grado di ridurre alcuni fattori di rischio di patologie cardiovascolari. Ciò è in parte dovuto al fatto che diete ricche di cereali integrali tendono a ridurre i livelli del colesterolo LDL (il cosiddetto colesterolo cattivo), di trigliceridi, e la pressione arteriosa, mentre tendono ad aumentare le concentrazioni del colesterolo HDL (colesterolo buono).
I BENEFICI dei cereali integrali sono stati accertati anche nei confronti di bambini in età  prescolare e scolare, perché il consumo di cereali integrali tende ad associarsi a un’alimentazione più equilibrata, sia dal punto di vista dell’apporto calorico complessivo che della quantità  e della qualità  di nutrienti, come le vitamine del gruppo B e i minerali come il ferro e lo zinco. Inoltre, secondo uno studio svedese, i bambini che assumono una prima colazione comprendente cereali integrali pronti, ottengono nelle ore successive risultati migliori a scuola e negli sport, probabilmente in associazione con un migliore profilo della glicemia conseguente al pasto.
Il rallentamento dello svuotamento gastrico e della digestione dei carboidrati comportano inoltre la riduzione della glicemia postprandiale e quindi dei livelli di insulina – più elevati con i cereali raffinati – mentre la fermentazione intestinale con formazione di acidi grassi a corta catena contribuisce non solo alla migliore funzionalità  delle cellule del colon, ma anche alla riduzione del colesterolo LDL e alla modulazione degli ormoni che regolano la sazietà .

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Le proprietà  benefiche del Carciofo

Il carciofo è un ortaggio che appartiene alla famiglia delle composite. Di origine mediterranea, deriva da selezionamenti del cardo (Cardo Cardunculus).
Come gran parte degli ortaggi, i carciofi sono costituiti principalmente da acqua e fibre vegetali, utili per stimolare il buon funzionamento dell’intestino.
Essi sono ricchi di preziosi sali minerali, tra i quali troviamo sodio, potassio, fosforo e calcio. I carciofi contengono inoltre vitamina C, e vitamine del gruppo B, con particolare riferimento alla vitamina B1 ed alla vitamina B3. Contengono inoltre vitamina K, ritenuta utile nella prevenzione dell’osteoporosi.
Rappresentano inoltre una fonte di ferro e di rame, elementi impiegati dal nostro organismo nella produzione delle cellule del sangue, e ancora betacarotene e luteina, preziosi antiossidanti utili a proteggere la vista.
I carciofi vantano particolari virtù terapeutiche: sono dotati di proprietà  regolatrici dell’appetito, vantano un effetto diuretico e sono consigliati per risolvere problemi di colesterolo, diabete, ipertensione, sovrappeso e cellulite. Sono inoltre molto apprezzati per le proprietà  disintossicanti, per la capacità  di stimolare il fegato, contribuire alla purificazione del sangue, e dissolvere i calcoli. I carciofi contengono due sostanze: la coloretina e la cinarina, in grado di provocare un aumento del flusso biliare e della diuresi e in particolare la cinarina, svolge un ruolo importante poiché riesce ad abbassare il livello del colesterolo. Per ottenere un vero beneficio, occorrerebbe consumarne circa 300 gr. al giorno per un periodo piuttosto lungo. Da non sottovalutare è anche la funzione epatoprotettiva e antitossica dell’ortaggio su diverse sostanze, in particolare sull’alcol, la cui presenza nel sangue viene ridotta per l’effetto diuretico. Gli studiosi hanno inoltre anche riscontrato proprietà  rigeneratrici del parènchima epatico, oltre alla capacità  di migliorare le funzioni secretive e motorie del tubo digerente, favorendo la peristalsi.

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La Patata Americana: un tubero ricco di virtù

La PATATA AMERICANA non è propriamente un tubero come la patata comune, bensì una radice tuberosa conosciuta anche come patata dolce, grazie all’elevato contenuto in glucidi semplici che le conferiscono il sapore tipicamente edulcorato.
Il sapore dolce e intenso è paragonabile a quello fra la tradizionale patata e la zucca.
La IPOMEA BATATAS, nativa delle aree tropicali dell’ America, questo in realtà  il suo nome botanico, è inoltre ricca di flavonoidi e antociani e ha un grande potere antiossidante e anti-aging. Non è un caso infatti che alcune creme anti rughe contengano un estratto di questo tubero.
Dal punto di vista nutrizionale, apporta prevalentemente carboidrati complessi, ha un’ottima quantità  di fibre ed è apprezzata per l’elevata concentrazione di retinolo (vit. A), di poco inferiore a quella delle carote. Infatti più è colorata, più contiene vitamine A. Si evidenzia un buon apporto di vit. B6 e vitamina B9 (acido folico) mentre per quanto riguarda i sali minerali, invece è ricca di potassio e di manganese.
Le calorie però sono superiori a quelle della comune patata. Infatti è più ricca di amido, fino al 18% in più, in base alla varietà . La quantità  di zuccheri semplici è comunque rilevante, e ciò la rende magari un alimento poco idoneo nell’alimentazione del diabetico, avendo un indice glicemico piuttosto elevato. A differenza però delle normali patate, la patata americana può essere consumata anche cruda insieme alla sua buccia, ben lavata per esempio è ottima nell’insalata, a vantaggio di un minore picco glicemico. Le proteine sono poco rilevanti e ancor meno i grassi. Le fibre al contrario sono parecchio abbondanti e tale caratteristica fa della patata dolce un alimento idoneo a di chi soffre di stipsi.

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I benefici che si ottengono mangiando uova

Spesso si notano troppi dubbi legati alle proprietà  e il consumo delle uova. Innanzi tutto diciamo che l’uovo, con un apporto calorico di circa 130 kcal per ogni 100 grammi di prodotto, è l’alimento proteico più pratico e conveniente.
L’ALBUME, il cosiddetto “bianco dell’uovo”, non è altro che una soluzione acquosa, all’interno della quale sono contenute le proteine, oltre alle vitamine e ai sali minerali. Fra le proteine più importanti, possiamo citare:
L’OVOALBUMINA, LE OVOGLUBULINE, L’OVOMUCINA e IL LISOZIMA. Tra Le vitamine invece ritroviamo quelle del gruppo B, mentre i sali minerali sono soprattutto il POTASSIO e il MAGNESIO.
Anche Il TUORLO “rosso dell’uovo”è costituito in parte da proteine ma ancora più importanti sono i suoi e grassi: mono e polinsaturi, fosfolipidi, in particolare le LECITINE e anche il COLESTEROLO. Fra i sali minerali, abbiamo in particolare CALCIO, FERRO e il FOSFORO. Inoltre il tuorlo è anche ricco di vitamine del gruppo B, vitamina D e di CAROTENOIDI.
Le uova quindi rappresentano un ottimo alimento a tutte le età  poiché contribuiscono alla regolazione metabolica e garantiscono elasticità  e tonicità  dei tessuti.
Proprio l’elevato contenuto di vitamina D, è importante per la salute delle ossa, in particolar modo per gli anziani e quelle persone il cui l’organismo non riesce a produrre una sufficiente quantità  di questa vitamina per la mancanza di un’adeguata esposizione al sole.
Nelle donne in fase mestruale o dopo la gravidanza, le uova aiutano a reintegrare il ferro perso. Curando così eventuali anemie e rafforzando il sistema immunitario.
Inoltre, le vitamine del gruppo B presenti, riducono il livello di OMOCISTEINA, fattore di rischio dei disturbi cardiaci. L’alto contenuto di vitamine e proteine e la presenza dello zolfo, ne fanno un alimento prezioso per tutti gli sportivi. Tali nutrienti sono importanti anche per rafforzare i capelli e prevenirne la caduta. Così come per contrastare l’eventuale fragilità  delle unghie.
L’uovo può essere consumato senza problemi da chi soffre di gotta o uricemia perché a basso contenuto di purine. Può essere adatto anche ai diabetici perché povero di carboidrati.
Al contrario va consumato con moderazione per chi soffre di colecistite e di calcoli biliari in quanto la COLINA contenuta nel tuorlo può causare una moderata contrazione delle vescichette biliari.
Alcuni studi confermano poi che la colina (una lecitina che si trova nel tuorlo) riduce l’assorbimento intestinale ed ematico non solo relativamente al colesterolo contenuto nelle uova, ma anche degli alimenti assunti con esso, nello stesso pasto. Ciò non significa che le uova risolvano il problema di coloro che soffrono di ipercolesterolomia: ma possiamo ritenere del tutto ingiustificato escludere un alimento come l’uovo dalla dieta di questi soggetti.

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Le proprietà benefiche del Limone della costiera Amalfitana

I limoni sono i frutti dell’albero di limone il cui nome botanico è Citrus limon, una pianta appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Il suo tipico colore giallo dipende dai bioflavonoidi, composti che contengono flavoni, un pigmento naturale organico che dà  colore a piante, fiori e frutti.

I limoni contengono anche altre sostanze, come limonina e limonene, che limitano i danni cellulari da cui possono derivare la formazione di tumori. A supportare l’azione benefica del limonene contribuiscono anche i citroflavonoidi (esperidina, diosmina e rutina) quali potenti antiradicali liberi dagli effetti ipocolesterolemizzanti e capillaroprotettrici. Il succo costituisce circa il 30% del peso del frutto e contiene dal 6 al 8% di acido citrico, citrati di calcio e potassio, sali minerali e oligoelementi quali ferro, fosforo, manganese, rame, grandi quantità  di vit B1, B2 e B3, carotene, vit A, vit P ma soprattutto vit C , fino a 50 mg/100 g di prodotto.

Il Limone della costiera Amalfitana, noto anche come Sfusato Amalfitano, è un prodotto ortofrutticolo italiano a Indicazione geografica protetta. Questo frutto presenta caratteristiche esclusive e si differenzia dai limoni della vicina area Sorrentina per le diverse modalità  di coltivazione e per proprietà  organolettiche differenti.

Infatti presenta una buccia di spessore medio e di colore giallo chiaro, ricca di oli essenziali e terpeni. Possiede una polpa succosa e moderatamente acida, con scarsa presenza di semi ed è ricco di acido ascorbico, ossia di Vitamina C. Tant’è che in passato, una maggiore diffusione di questo frutto si ebbe in tutta la costa, poiché le sue proprietà  favorivano la guarigione dello scorbuto, malattia dovuta alla carenza proprio di vitamina C. Per gli amalfitani, storicamente famoso popolo di navigatori, era determinante poter disporre sulle proprie navi di scorte di limoni. Così nell’XI secolo, la Repubblica di Amalfi decretò che a bordo delle navi ci fossero sempre provviste di questi meravigliosi frutti.

Il limone quindi è consigliato in caso di influenze, malattie infettive, anemia, nausea, reumatismi, inappetenza, bronchiti, arteriosclerosi, digestioni difficili, insufficienza epatica, diabete, come rimedio per la gotta, ipertiroidismo e calcoli renali.

I limoni sono anche fortemente dissetanti, sia per il contenuto in acqua, sia per le concentrazione in sali minerali ed acido citrico.

 

Il limone aiuta a dimagrire? Facciamo chiarezza

Il limone ha spiccate proprietà  diuretiche che favoriscono il processo di disintossicazione, aiutando il metabolismo a funzionare correttamente, per questo coadiuvante di una dieta da dimagrimento. Inoltre grazie alla ricchezza di pectina, aiuta a contenere l’appetito e a depurare in caso di eccessi alimentari. Il succo di limone non presenta particolari controindicazioni: può essere assunto da tutti, grandi e piccini. Alcuni sostengono che il succo di limone possa nuocere alla mucosa dello stomaco per la sua spiccata acidità ; a dire il vero, le pareti dello stomaco sono strutturate per tollerare pH decisamente più aggressivi ed il semplice succo di limone non può incidere sull’integrità  di una mucosa sana. Il suo abbinamento con acqua tiepida, bevuta al mattino a stomaco vuoto , stimola il lavoro dell’apparato gastrointestinale , facilita la digestione, creando un ambiente alcalino e favorendo, così, il benessere di tutto l’organismo. Infatti considerate le elevate concentrazioni di acido citrico, il limone è un alimento fortemente alcalinizzante, indicato nelle diete depurative ed in quelle mirate alla prevenzione delle calcolosi biliari e renali da accumulo di cistina ed acido urico. La vitamina C, il potassio e il magnesio invece, hanno effetti benefici e antiossidanti, attivi anche sul fegato, che è l’organo depurativo per eccellenza.

Inoltre l’acqua tiepida con il succo di limone stimola la peristalsi intestinale, favorendo l’evacuazione. L’azione dell’acqua tiepida, insieme al succo di limone, appena svegli, aiuta a sbloccare anche l’intestino più pigro. Al succo di limone vengono riconosciute anche proprietà  astringenti, che in effetti ha, e per questo si pensa erroneamente che non sia adatto alle persone che soffrono di stitichezza, ma non è così.

Nel caso in cui sia già  presente una patologia gastrica, preferibile comunque non consumare limone o succo di limone fuori pasto.

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L’abbronzatura comincia a tavola

Le vacanze, soprattutto quelle estive, possono essere anche l’occasione per intraprendere delle abitudini di vita più sane, dedicandosi all’attività  fisica e adottando un’alimentazione bilanciata e nutriente. La dieta, in particolare, riveste un ruolo fondamentale nel mantenere la nostra pelle più giovane ed elastica, ma non solo. All’esposizione dei primi raggi di sole, dopo un inverno freddo e piovoso, è importante presentarsi preparati nutrendo il nostro organismo con cibi ricchi di antiossidanti e vitamine preziose per aumentare le difese della pelle, difendere la salute dei capelli e delle unghie oltre che per abbronzarsi in maniera naturale.

Ricordiamoci quindi che anche l’abbronzatura inizia a tavola, infatti un alimentazione mirata è in grado di favorire la pigmentazione della pelle e prevenire l’invecchiamento precoce. La regola di base è quella di fare scorta di frutta e verdure fresche, bere molto, eliminare gli alimenti ricchi di sodio e i condimenti pesanti. In effetti la frutta e gli ortaggi sono ricchi di betacarotene, precursore della vitamina A in grado di stimolare la formazione di melanina e favorire cosi l’abbronzatura. I cibi più ricchi di tale sostanza sono: carote, peperoni, pomodori, prezzemolo, albicocche e melone. alimenti-frutta-pesce-780x438

La vitamina A è importante dunque perché protegge e rigenera al pelle, cosi come la vitamina E che ritroviamo nell’olio extra vergine d’oliva, importantissima nel ritardare il processo di invecchiamento e disidratazione d elle cellule. Per ultima, ma non per importanza, è da ricordarsi di soddisfare sempre il fabbisogno di vitamina C mediante il consumo di frutta, in particolare per la sua capacità  di migliorare la circolazione cutanea. Ricordiamoci sempre di limitare il consumo di zuccheri semplici, privilegiando i carboidrati complessi di pasta, riso e pane alternati al consumo di legumi e cereali.

Carne bianca e pesce, almeno 2 volte a settimana devono alternarsi al consumo di uova e formaggi, poiché garantiscono l’apporto ideale di vitamina B2 e vitamina D. Quest’ultima è fondamentale nel garantire l’assorbimento di calcio intestinale e quindi la sua concentrazione nel sangue. Infatti, tale vitamina con un alimentazione equilibrata andrebbe a sommarsi con quella che il nostro organismo è in grado di produrre autonomamente, quando ci esponiamo ai raggi del sole per abbronzarci.

Ricordate inoltre che con il caldo è ancora più importante idratarsi costantemente, poiché le perdite di liquidi saranno maggiori a causa della sudorazione. Bevete quindi almeno 2lt di acqua al giorno, magari reintegrate i sali minerali persi con integratori idrosalini. 4736cibi_per_abbronzatura_pontilenewsQuando siete fuori casa, preferite spremute di frutta fresca senza aggiunta di zuccheri, evitando gli acolici e bibite gassate. In fine evitate pasti troppo ricchi ed elaborati, meglio fare piccoli pasti 4 – 5 ,che prolungare il digiuno per poi fare un’unica abbuffata, soprattutto se di sera.

Buona abbronzatura a tutti.

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Dimagrire senza glutine funziona davvero?

Il glutine è un insieme di proteine presenti nei cereali quali frumento, farro, kamut, orzo e segale. Non esistono sintomi inequivocabili di questa malattia. La maggior parte delle persone affette hanno problemi generici come: diarrea intermittente, dolori addominali o al contrario possono anche non manifestare alcun problema gastrointestinale. cereali-senza-glutine

 

Spesso i sintomi possono addirittura confondersi con quelli di altre malattie come colon irritabile, ulcere gastriche, morbo di Crohn, anemia, disordini della pelle o disturbi nervosi. L’ intestino tenue infatti è la sede principale dell’assorbimento delle sostanze nutritive nel circolo sanguigno, esso è ricoperto da minuscole sporgenze, simili a piccoli peli, chiamate villi, la cui funzione è proprio quella di assorbire vitamine, minerali e altri nutrimenti dal cibo che viene ingerito.

Un’inefficace assorbimento di nutrienti quindi può privare il cervello, sistema nervoso, ossa, fegato e altri organi di nutrimenti e causare deficienze vitaminiche che possono portare ad altre malattie. Questo può essere grave specialmente nei bambini, i quali hanno bisogno di una nutrizione appropriata per svilupparsi e crescere.

Le cause esatte della celiachia sono sconosciute, è sicuramente un difetto ereditario che si manifesta anche nei parenti più prossimi, e può verificarsi a qualsiasi età . Oggi giorno, sono milioni le persone che per trattare la malattia e prevenire complicazioni, si vedono costrette ad evitare tutti i cibi contenenti glutine.           Questo significa tutti i cibi o ingredienti derivati dalla maggior parte dei cereali come pasta, pane, pizza, per non incorrere in gravi danni alla mucosa intestinale.

I cibi permessi in una dieta senza glutine sono principalmente: carne, pesce, prodotti caseari,
frutta, verdura, riso, mais e patate. Ancora la quinoa, l’avena, il miglio, il grano saraceno e tutti i legumi. Fortunatamente, per gli amanti di pane e pasta, che soffrono di celiachia, oggi esiste un numero sempre maggiore di prodotti gluten-free  contenenti meno dell’1% di glutine ed è riportato sull’etichetta.

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Da tempo però, non sono più solo i celiaci a seguire una dieta priva di glutine, ma un po’ come accadeva per qualche dieta da giornale e dell’ultima moda, che prevedeva l’ eliminazione del pane, o di tutti i carboidrati in genere, per provare a perdere peso, oggi sono in tantissimi che si illudono di risolvere il problema del sovrappeso eliminando dalla loro dieta alimenti contenenti glutine o sostituendoli con quelli gluten-free presenti in commercio.

 Non bisogna pensare che ogni prodotto gluten-free sia sano e dietetico: una merendina senza glutine rimane pur sempre una merendina. àˆ un errore in cui incorrono in molti, pensando che siano a prescindere prodotti più sani, finiscono per nutrirsi di cibo spazzatura o di alimenti fortemente industrializzati e quindi vanificare ogni proposito salutista.

Purtroppo come tutte le diete fai da te, queste oltre a dare dei risultati scadenti, possono mettere a serio rischio la nostra salute. Infatti nel caso specifico di una dieta priva di glutine, si sottovaluta il rischio di compromettere il proprio sistema immunitario, senza tener conto del fatto che tutti gli alimenti privi di glutine, sfruttano le proprietà  nutrizionali di altri alimenti come quelle del riso o del mais, che alla fine garantiscono lo stesso apporto calorico dei prodotti tradizionali.

Alimentarsi con prodotti sostitutivi, soprattutto snack e dolci, spesso significa assumere molte calorie in più. E’ infatti la qualità  alimentare oltre al totale della calorie introdotte giornalmente a fare la differenza nel controllo del nostro peso, non certo la presenza di glutine o di carboidrati. Spesso, gli alimenti senza glutine possono essere anche più calorici. Quindi se ci riflettete un attimo, anche sul costo dei vari prodotti gluten-free presenti in commercio, l’unica cosa che può perdere peso con questo tipo di dieta è il vostro portafoglio.

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Fermenti lattici, amici o nemici?

Di fermenti lattici sentiamo parlare in continuazione, sappiamo che sono utili alla nostra salute, che sono importanti da integrare nella nostra alimentazione e che sono presenti in numerosi prodotti distribuiti in commercio.

Nonostante la fama, però, non sempre sono davvero ben conosciuti da tutti.

Come agiscono nell’intestino?

La superficie intestinale e’ colonizzata da oltre 400 specie di microrganismi e quando si verifica un’alterazione del ph interno, batteri salutari come lattobacilli e bifidobatteri diminuiscono mentre quelli nocivi come il Bacillus Coli, aumentano. I fermenti lattici o probiotici, quindi sono batteri vivi ed attivi, il cui nome deriva dalla capacità  di produrre, attraverso un processo di fermentazione, Acido Lattico dai carboidrati.

Perché questi batteri fanno così bene?

Stress, alimentazione squilibrata o antibiotici possono alterare la flora batterica provocando disturbi intestinali, ma non solo, anche le difese immunitarie possono indebolirsi. Infatti se la principale funzione dell’intestino è quella di trasformare il cibo introdotto in molecole, per poi preparare l’assorbimento dei nutrienti inviandoli attraverso il sangue a tutte le cellule dell’organismo; l’epitelio intestinale svolge anche una importantissima funzione di barriera immunitaria. I batteri lattici quindi assolvono un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie in genere ed alimentari. In particolare: dermatite atopica, intolleranze, dermatiti aspecifiche, allergie respiratorie.

Essi in condizioni di ph fisiologico adatto, eliminano la putrefazione intestinale e ne migliorano la motilità . Hanno un ruolo fondamentale, nella sintesi e nell’utilizzo di alcuni grufermenti_latticippi vitaminici importanti per il nostro organismo quali vitamine Bl, B2, B12, PP, K, Acido Pantotenico, Acido Folico, Ferro, Vit. A, C.

Quali differenze ci sono tra gli yogurt e gli alimenti che li contengono, e i fermenti lattici che si vendono in farmacia?

Assumendo con regolarità  alcuni alimenti ricchi di fermenti lattici come yogurt, latte e formaggi, si può aiutare a mantenere in equilibrio la nostra flora batterica intestinale. Quando però l’assunzione di farmaci quali antibiotici, cortisonici o contraccettivi orali, si rendono responsabili di disturbi come: gonfiore addominale, nausea, vomito, diarrea; allora in farmacia esistono molti preparati a base di fermenti lattici associati a prebiotici,  fibre alimentari solubili che si trovano nella frutta e nella verdura, ad esempio nella banana, nelle carote, negli asparagi, nei carciofi, nelle patate, nell’aglio e nella cicoria.yogurt

La più importante di queste è l’inulina, una fibra di origine vegetale che viene estratta dalla radice della cicoria e che viene aggiunta ad integratori e alimenti.

probiotici più utilizzati sono: il Lactobacillus acidophilus, il L. bulgaricus, il L. casei GG., il Bifidobacterium bifidum, lo Streptococcus termophilus, e il Saccharomyces boulardi. In effetti i diversi prodotti in commercio si differenziano sostanzialmente per la varietà   e il numero di ceppi batterici contenuti nella formulazione e per la presenza o meno delle vitamine del gruppo B.

Quando bisogna prenderli?

Questi dovrebbero essere somministrati soprattutto alle persone più a rischio, come gli anziani e i bambini, e assunti sin dall’inizio della terapia antibiotica. Ma non solo. Il trattamento dovrebbe protrarsi fino a quando l’azione farmacologica dell’antibiotico non risulti completamente esaurita. Possono comunque essere assunti da chiunque perché privi di effetti collaterali e vanno presi possibilmente a stomaco vuoto. E’ fondamentale controllare la data di scadenza, perché, trattandosi di batteri vivi, dopo la scadenza muoiono e diventano inefficaci.

 

 

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