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I benefici che si ottengono mangiando uova

Spesso si notano troppi dubbi legati alle proprietà  e il consumo delle uova. Innanzi tutto diciamo che l’uovo, con un apporto calorico di circa 130 kcal per ogni 100 grammi di prodotto, è l’alimento proteico più pratico e conveniente.
L’ALBUME, il cosiddetto “bianco dell’uovo”, non è altro che una soluzione acquosa, all’interno della quale sono contenute le proteine, oltre alle vitamine e ai sali minerali. Fra le proteine più importanti, possiamo citare:
L’OVOALBUMINA, LE OVOGLUBULINE, L’OVOMUCINA e IL LISOZIMA. Tra Le vitamine invece ritroviamo quelle del gruppo B, mentre i sali minerali sono soprattutto il POTASSIO e il MAGNESIO.
Anche Il TUORLO “rosso dell’uovo”è costituito in parte da proteine ma ancora più importanti sono i suoi e grassi: mono e polinsaturi, fosfolipidi, in particolare le LECITINE e anche il COLESTEROLO. Fra i sali minerali, abbiamo in particolare CALCIO, FERRO e il FOSFORO. Inoltre il tuorlo è anche ricco di vitamine del gruppo B, vitamina D e di CAROTENOIDI.
Le uova quindi rappresentano un ottimo alimento a tutte le età  poiché contribuiscono alla regolazione metabolica e garantiscono elasticità  e tonicità  dei tessuti.
Proprio l’elevato contenuto di vitamina D, è importante per la salute delle ossa, in particolar modo per gli anziani e quelle persone il cui l’organismo non riesce a produrre una sufficiente quantità  di questa vitamina per la mancanza di un’adeguata esposizione al sole.
Nelle donne in fase mestruale o dopo la gravidanza, le uova aiutano a reintegrare il ferro perso. Curando così eventuali anemie e rafforzando il sistema immunitario.
Inoltre, le vitamine del gruppo B presenti, riducono il livello di OMOCISTEINA, fattore di rischio dei disturbi cardiaci. L’alto contenuto di vitamine e proteine e la presenza dello zolfo, ne fanno un alimento prezioso per tutti gli sportivi. Tali nutrienti sono importanti anche per rafforzare i capelli e prevenirne la caduta. Così come per contrastare l’eventuale fragilità  delle unghie.
L’uovo può essere consumato senza problemi da chi soffre di gotta o uricemia perché a basso contenuto di purine. Può essere adatto anche ai diabetici perché povero di carboidrati.
Al contrario va consumato con moderazione per chi soffre di colecistite e di calcoli biliari in quanto la COLINA contenuta nel tuorlo può causare una moderata contrazione delle vescichette biliari.
Alcuni studi confermano poi che la colina (una lecitina che si trova nel tuorlo) riduce l’assorbimento intestinale ed ematico non solo relativamente al colesterolo contenuto nelle uova, ma anche degli alimenti assunti con esso, nello stesso pasto. Ciò non significa che le uova risolvano il problema di coloro che soffrono di ipercolesterolomia: ma possiamo ritenere del tutto ingiustificato escludere un alimento come l’uovo dalla dieta di questi soggetti.

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Le proprietà benefiche del Limone della costiera Amalfitana

I limoni sono i frutti dell’albero di limone il cui nome botanico è Citrus limon, una pianta appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Il suo tipico colore giallo dipende dai bioflavonoidi, composti che contengono flavoni, un pigmento naturale organico che dà  colore a piante, fiori e frutti.

I limoni contengono anche altre sostanze, come limonina e limonene, che limitano i danni cellulari da cui possono derivare la formazione di tumori. A supportare l’azione benefica del limonene contribuiscono anche i citroflavonoidi (esperidina, diosmina e rutina) quali potenti antiradicali liberi dagli effetti ipocolesterolemizzanti e capillaroprotettrici. Il succo costituisce circa il 30% del peso del frutto e contiene dal 6 al 8% di acido citrico, citrati di calcio e potassio, sali minerali e oligoelementi quali ferro, fosforo, manganese, rame, grandi quantità  di vit B1, B2 e B3, carotene, vit A, vit P ma soprattutto vit C , fino a 50 mg/100 g di prodotto.

Il Limone della costiera Amalfitana, noto anche come Sfusato Amalfitano, è un prodotto ortofrutticolo italiano a Indicazione geografica protetta. Questo frutto presenta caratteristiche esclusive e si differenzia dai limoni della vicina area Sorrentina per le diverse modalità  di coltivazione e per proprietà  organolettiche differenti.

Infatti presenta una buccia di spessore medio e di colore giallo chiaro, ricca di oli essenziali e terpeni. Possiede una polpa succosa e moderatamente acida, con scarsa presenza di semi ed è ricco di acido ascorbico, ossia di Vitamina C. Tant’è che in passato, una maggiore diffusione di questo frutto si ebbe in tutta la costa, poiché le sue proprietà  favorivano la guarigione dello scorbuto, malattia dovuta alla carenza proprio di vitamina C. Per gli amalfitani, storicamente famoso popolo di navigatori, era determinante poter disporre sulle proprie navi di scorte di limoni. Così nell’XI secolo, la Repubblica di Amalfi decretò che a bordo delle navi ci fossero sempre provviste di questi meravigliosi frutti.

Il limone quindi è consigliato in caso di influenze, malattie infettive, anemia, nausea, reumatismi, inappetenza, bronchiti, arteriosclerosi, digestioni difficili, insufficienza epatica, diabete, come rimedio per la gotta, ipertiroidismo e calcoli renali.

I limoni sono anche fortemente dissetanti, sia per il contenuto in acqua, sia per le concentrazione in sali minerali ed acido citrico.

 

Il limone aiuta a dimagrire? Facciamo chiarezza

Il limone ha spiccate proprietà  diuretiche che favoriscono il processo di disintossicazione, aiutando il metabolismo a funzionare correttamente, per questo coadiuvante di una dieta da dimagrimento. Inoltre grazie alla ricchezza di pectina, aiuta a contenere l’appetito e a depurare in caso di eccessi alimentari. Il succo di limone non presenta particolari controindicazioni: può essere assunto da tutti, grandi e piccini. Alcuni sostengono che il succo di limone possa nuocere alla mucosa dello stomaco per la sua spiccata acidità ; a dire il vero, le pareti dello stomaco sono strutturate per tollerare pH decisamente più aggressivi ed il semplice succo di limone non può incidere sull’integrità  di una mucosa sana. Il suo abbinamento con acqua tiepida, bevuta al mattino a stomaco vuoto , stimola il lavoro dell’apparato gastrointestinale , facilita la digestione, creando un ambiente alcalino e favorendo, così, il benessere di tutto l’organismo. Infatti considerate le elevate concentrazioni di acido citrico, il limone è un alimento fortemente alcalinizzante, indicato nelle diete depurative ed in quelle mirate alla prevenzione delle calcolosi biliari e renali da accumulo di cistina ed acido urico. La vitamina C, il potassio e il magnesio invece, hanno effetti benefici e antiossidanti, attivi anche sul fegato, che è l’organo depurativo per eccellenza.

Inoltre l’acqua tiepida con il succo di limone stimola la peristalsi intestinale, favorendo l’evacuazione. L’azione dell’acqua tiepida, insieme al succo di limone, appena svegli, aiuta a sbloccare anche l’intestino più pigro. Al succo di limone vengono riconosciute anche proprietà  astringenti, che in effetti ha, e per questo si pensa erroneamente che non sia adatto alle persone che soffrono di stitichezza, ma non è così.

Nel caso in cui sia già  presente una patologia gastrica, preferibile comunque non consumare limone o succo di limone fuori pasto.

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Prevenire l’influenza. Una alimentazione corretta può aiutare a combatterla

Come ogni anno con l’arrivo della stagione invernale non solo riscopriamo cappotti e sciarpe di lana, ma anche il rischio di influenze e raffreddori.

Certo non basta un’arancia per scongiurare febbre e raffreddore ma mangiare nel modo giusto è il proposito migliore per far adattare l’organismo ai cambiamenti climatici e rafforzare le difese immunitarie in vista della stagione fredda. Le regole base da seguire, in inverno, come negli altri periodi dell’anno sono semplici e non precludono il piacere di gustare piatti invitanti e originali.

Il punto di riferimento resta sempre la dieta mediterranea !

Un’alimentazione equilibrata e soprattutto ricca di vitamine e sali minerali può essere di grande aiuto per evitare che l’organismo si debiliti e si predisponga al rischio di contrarre il virus influenzale. Ricordate che l’apporto di energia incide in modo significativo sull’attività  immunitaria e l’obesità  è spesso legata ad un aumento delle malattie infettive. Ma attenzione, non è importante solamente la quantità  di grasso, è determinante anche la sua origine.

Allora quali sono i cibi da preferire nella stagione autunnale?

Poiché abbiamo bisogno di un apporto equilibrato di diversi acidi grassi, è importante includere nella nostra dieta in prevalenza alimenti dal contenuto di acidi grassi polinsaturi in particolare Omega-3 e Omega-6. Cerchiamo quindi di consumare almeno 2 volte a settimane pesce grasso come il tonno, il salmone, lo sgombro e le sardine in quanto ottime fonti di omega 3.

Utilizzare aglio e cipolla nella preparazione dei cibi. Questi alimenti, infatti, oltre ad essere ricchi di vitamine e sali minerali, hanno proprietà  antisettiche, fluidificano ed aiutano ad eliminare il catarro.

Condire le pietanze con limone al posto o in aggiunta all’aceto: il limone facilita l’assorbimento del ferro presente in altri alimenti, che a sua volta potenzia le difese naturali contro raffreddore, mal di gola e tosse.

Ricordare che le spezie svolgono un’azione vasodilatatrice che favorisce la sudorazione e la conseguente stabilizzazione della temperatura corporea, e in particolare curry, paprica e peperoncino sono fonti naturali di un importante principio attivo antinfiammatorio, l’acido acetilsalicilico.

Al burro preferite sempre olio extra vergine d’oliva oppure in alternativa olio di mais o soia. Anche la frutta secca è consentita e garantirà  effetti benefici sulla nostra salute se assunta come spuntino, ( 20g) o aggiunta alle pietanze che andrete a consumare durante i pasti.

 Il consumo di alcuni alimenti con fermenti lattici vivi, come lo yogurt o il formaggio, aiutano a fortificare gran parte delle cellule del sistema immunitario che si trovano nell’intestino. L’abbinamento latte, miele e cereali integrali è ottima soluzione per una colazione invernale perché si introducono alimenti di grande importanza nutrizionale. Mangiare abitualmente a colazione cereali integrali oppure pane ottenuto da farine grezze miste garantisce un apporto ottimale di vitamina B6, indispensabile per il processo di riconoscimento di virus e batteri penetrati nell’organismo da parte di specifiche cellule immunitarie. Attenzione però a non esagerare con i latticini, in quanto con essi vengono assunti anche una buona quota di grassi saturi.

 

fruttaeverdura_2Nella stagione fredda date maggiore spazio ai legumi e ai cereali come i ceci, fagioli, l’orzo, il farro e le lenticchie; magari sostituendoli alla solita pasta e pane. Essi inoltre contengono una buona quantità  di proteine ad alto valore biologico, fondamentali per il benessere del nostro organismo. Le lenticchie, per esempio, sono ricchissime di ferro e dunque perfette nell’alimentazione di individui anemici o che soffrono di carenza di ferro. L’unica controindicazione dei legumi è che possono dare sensazione di gonfiore a livello intestinale, ma il problema viene facilmente risolto se assunti in modiche quantità  o passandoli.

Le buone abitudini dell’estate di bere spesso valgono anche per la stagione invernale. Ricordate che con le temperature che si abbassano anche lo stimolo della sete tenderà  ad abbassarsi, correndo cosi il rischio di disidratarsi più facilmente. Allora approfittiamo dei momenti di pausa per concederci una buona tisana o un tazza di the verde ricco di flavonoidi, dalle importanti proprietà  anti-virali. Al contrario va limitato il consumo di alcolici tipici dell’inverno come, amari, grappe e altri distillati, che in un primo momento regalano una piacevole sensazione di calore, ma l’azione vasodilatatrice dell’alcol porta in poco tempo ad un rapido quanto pericoloso raffreddamento. bere tisana

In fine è importantissimo eliminare o limitare il più possibile quelle fonti di stress che ci accompagnano durante l’inverno. àˆ infatti dimostrato che le persone stressate si ammalano più facilmente proprio perché il sistema immunitario si indebolisce quando la tensione aumenta. Questo accade perché, sotto tensione, il nostro organismo produce cortisone, un ormone che abbassa le difese immunitarie. Cerchiamo quindi di assecondare il naturale ciclo sonno-veglia, assicurandoci un sufficiente numero di ore di riposo, magari praticando anche dell’attività  fisica costante nel tempo ma non stressante che possa permetterci di stimolare la produzione di cellule deputate alla difesa contro i mali di stagione.

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